Attualità
NEWS - L'Onu chiede per la prima volta il cessate il fuoco a Gaza
25.03.2024 23:50 di Napoli Magazine

Dopo quasi 6 mesi di guerra l'Onu, per la prima volta, ha votato per un cessate il fuoco immediato a Gaza, favorito dall'astensione degli Usa in Consiglio di sicurezza. Una decisione che ha fatto infuriare Israele, che ha bollato il mancato veto dell'alleato americano come "un passo indietro" dell'amministrazione Biden. La risoluzione, ha attaccato lo Stato ebraico, non cita Hamas e non favorisce la liberazione degli ostaggi ancora prigionieri nella Striscia. Per ora - mentre sono aperte le trattative con Hamas a Doha mediate dagli Usa, dal Qatar e dall'Egitto - la mossa americana ha avuto come effetto immediato l'annullamento da parte del premier Benyamin Netanyahu della missione di alti esponenti israeliani che, su richiesta del capo della Casa Bianca, avrebbero dovuto recarsi a Washington per discutere della guerra e dell'annunciata operazione militare a Rafah. Al contrario, Hamas ha esultato per il voto dell'Onu e si è detta disponibile "ad impegnarsi in un immediato processo di scambio di prigionieri che porti al rilascio dei detenuti di entrambe le parti". Nel documento approvato dal Consiglio di Sicurezza con 14 voti a favore e, appunto, l'astensione Usa si chiede un "cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell'accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie". Un testo che ha ricevuto il plauso della comunità internazionale, Italia compresa. La Francia è andata oltre, chiedendo un cessate il fuoco "permanente" al termine del Ramadan, il 9 aprile. 

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NEWS - L'Onu chiede per la prima volta il cessate il fuoco a Gaza

di Napoli Magazine

25/03/2024 - 23:50

Dopo quasi 6 mesi di guerra l'Onu, per la prima volta, ha votato per un cessate il fuoco immediato a Gaza, favorito dall'astensione degli Usa in Consiglio di sicurezza. Una decisione che ha fatto infuriare Israele, che ha bollato il mancato veto dell'alleato americano come "un passo indietro" dell'amministrazione Biden. La risoluzione, ha attaccato lo Stato ebraico, non cita Hamas e non favorisce la liberazione degli ostaggi ancora prigionieri nella Striscia. Per ora - mentre sono aperte le trattative con Hamas a Doha mediate dagli Usa, dal Qatar e dall'Egitto - la mossa americana ha avuto come effetto immediato l'annullamento da parte del premier Benyamin Netanyahu della missione di alti esponenti israeliani che, su richiesta del capo della Casa Bianca, avrebbero dovuto recarsi a Washington per discutere della guerra e dell'annunciata operazione militare a Rafah. Al contrario, Hamas ha esultato per il voto dell'Onu e si è detta disponibile "ad impegnarsi in un immediato processo di scambio di prigionieri che porti al rilascio dei detenuti di entrambe le parti". Nel documento approvato dal Consiglio di Sicurezza con 14 voti a favore e, appunto, l'astensione Usa si chiede un "cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell'accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie". Un testo che ha ricevuto il plauso della comunità internazionale, Italia compresa. La Francia è andata oltre, chiedendo un cessate il fuoco "permanente" al termine del Ramadan, il 9 aprile.