Non c’è pace per Inter e Milan sul fronte San Siro. Il comitato “Sì Meazza” di Luigi Corbani insieme ai promotori del referendum e una rete di comitati e realtà milanesi, hanno infatti presentato un nuovo ricorso al Tar della Lombardia per tentare di bloccare la vendita dello stadio di proprietà del Comune di Milano. Alla base del ricorso ci sarebbe la nullità di uno dei vincoli per attuare la vendita, ovvero quello inerente alla possibilità di acquisire le parti del Meazza che non hanno ancora compiuto 70 anni.
Secondo i ricorrenti, infatti, il vincolo sarebbe già scattato in quanto sarebbero già trascorsi gli anni in quanto “l’indicazione della data del 10 novembre 2025 per la decorrenza del vincolo architettonico sul secondo anello dello stadio 'è errata, arbitraria, ingiustificata oltre che contenuta in un parere della Soprintendenza che non esprime un giudizio definitivo sul punto e, anzi, richiama dati contraddittori”.
Secondo quanto riportato su Il Giorno, i ricorrenti sostengono che “sussistono prove storiche del fatto che la struttura fosse progressivamente esistente e addirittura utilizzata dalla fine del 1954 e, a maggior ragione, a giugno/luglio 1955'. Il vincolo è dunque, 'ragionevolmente già vigente'". Allo stato del ricorso, quindi, Inter e Milan potrebbero acquistare solo il 23,15% del secondo anello. Una batosta non di poco conto considerando che i club, invece, avevano lavorato sull’acquisto in toto della struttura. Uno scossone destinato a chiamare in causa anche la soprintendenza e il ministero per i Beni culturali per avere un chiarimento sulla questione.
di Napoli Magazine
22/06/2025 - 19:05
Non c’è pace per Inter e Milan sul fronte San Siro. Il comitato “Sì Meazza” di Luigi Corbani insieme ai promotori del referendum e una rete di comitati e realtà milanesi, hanno infatti presentato un nuovo ricorso al Tar della Lombardia per tentare di bloccare la vendita dello stadio di proprietà del Comune di Milano. Alla base del ricorso ci sarebbe la nullità di uno dei vincoli per attuare la vendita, ovvero quello inerente alla possibilità di acquisire le parti del Meazza che non hanno ancora compiuto 70 anni.
Secondo i ricorrenti, infatti, il vincolo sarebbe già scattato in quanto sarebbero già trascorsi gli anni in quanto “l’indicazione della data del 10 novembre 2025 per la decorrenza del vincolo architettonico sul secondo anello dello stadio 'è errata, arbitraria, ingiustificata oltre che contenuta in un parere della Soprintendenza che non esprime un giudizio definitivo sul punto e, anzi, richiama dati contraddittori”.
Secondo quanto riportato su Il Giorno, i ricorrenti sostengono che “sussistono prove storiche del fatto che la struttura fosse progressivamente esistente e addirittura utilizzata dalla fine del 1954 e, a maggior ragione, a giugno/luglio 1955'. Il vincolo è dunque, 'ragionevolmente già vigente'". Allo stato del ricorso, quindi, Inter e Milan potrebbero acquistare solo il 23,15% del secondo anello. Una batosta non di poco conto considerando che i club, invece, avevano lavorato sull’acquisto in toto della struttura. Uno scossone destinato a chiamare in causa anche la soprintendenza e il ministero per i Beni culturali per avere un chiarimento sulla questione.