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IL PENSIERO - Gallo: "Napoli, il sarrismo ha prodotto danni inenarrabili, Conte si rassegni, il percorso non interessa"
04.11.2025 10:16 di Redazione
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Massimiliano Gallo, giornalista, nel suo editoriale per Il Corriere dello Sport ha commentatp le parole di Antonio Conte in conferenza stampa pre gara di Champions contro l'Eintracht: "Pure lo scorso anno il Napoli è stato aspramente criticato: “giocava male”, “si soffriva troppo”. Come se vincere non comportasse sofferenza. A Parma, con lo scudetto quasi in tasca, Conte non si tenne più. Il sarrismo da queste parti ha prodotto danni inenarrabili. Si stava così bene da secondi, col premio della critica e a lamentarsi degli arbitri. Nel calcio lo scudetto vinto da Spalletti a marzo è un’eccezione, non certo la regola. Poi, però, il Napoli di Conte ha vinto. E a quel punto non importa più come. È arrivata la festa. E in fatto di festeggiamenti da queste parti si ostenta una presunzione di diversità che in realtà non sta né in cielo né in terra. Il problema non è solo Napoli. È in Italia che manca del tutto la cultura dello sport, l’educazione allo sport. La pretesa della vittoria è un concetto che oscilla tra l’infantile e lo stupido. Ne è stato travolto persino Sinner. Conte si rassegni. Il percorso non interessa a nessuno. In città si contano sulle dita di una mano quelli che hanno compreso l’importanza di Lukaku in questo Napoli, figuriamoci il resto".

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IL PENSIERO - Gallo: "Napoli, il sarrismo ha prodotto danni inenarrabili, Conte si rassegni, il percorso non interessa"

di Redazione

04/11/2025 - 10:16

Massimiliano Gallo, giornalista, nel suo editoriale per Il Corriere dello Sport ha commentatp le parole di Antonio Conte in conferenza stampa pre gara di Champions contro l'Eintracht: "Pure lo scorso anno il Napoli è stato aspramente criticato: “giocava male”, “si soffriva troppo”. Come se vincere non comportasse sofferenza. A Parma, con lo scudetto quasi in tasca, Conte non si tenne più. Il sarrismo da queste parti ha prodotto danni inenarrabili. Si stava così bene da secondi, col premio della critica e a lamentarsi degli arbitri. Nel calcio lo scudetto vinto da Spalletti a marzo è un’eccezione, non certo la regola. Poi, però, il Napoli di Conte ha vinto. E a quel punto non importa più come. È arrivata la festa. E in fatto di festeggiamenti da queste parti si ostenta una presunzione di diversità che in realtà non sta né in cielo né in terra. Il problema non è solo Napoli. È in Italia che manca del tutto la cultura dello sport, l’educazione allo sport. La pretesa della vittoria è un concetto che oscilla tra l’infantile e lo stupido. Ne è stato travolto persino Sinner. Conte si rassegni. Il percorso non interessa a nessuno. In città si contano sulle dita di una mano quelli che hanno compreso l’importanza di Lukaku in questo Napoli, figuriamoci il resto".