Calcio
INTER - Marotta: "Inzaghi non si discute, non ci sono incedibili ma vogliono rimanere tutti"
24.04.2024 17:58 di Napoli Magazine Fonte: Sport Mediaset

Parlando a margine della kermesse del Foglio allo stadio di San Siro, Beppe Marotta ha fatto il punto sul futuro. "La conduzione tecnica di Simone Inzaghi non si discute, discuteremo del contratto su indicazioni del presidente e non faremo rivoluzioni nella squadra all'insegna della sostenibilità ma con l'obiettivo di centrare altri successi - ha detto l'ad dell'Inter fresco di seconda stella - Mantenere l'attuale organico significherebbe mantenere un gruppo vincente e questo sarebbe già tanto, di conseguenza agiremo con alcuni acquisti che ufficiosamente abbiamo già fatto (Taremi e Zielinski,  ndr) per puntellare una squadra già molto forte". Sui rinnovi, in particolare quello di Lautaro Martinez: "Abbiamo ancora dei margini di miglioramento, per fare si che questa squadra mantenga quel ruolo da protagonista che gli è riconosciuto negli ultimi anni. Non abbiamo alcuna ansia di intervenire su giocatori in scadenza, con Ausilio e Baccin analizzeremo il parco giocatori che richiede il prolungamento di alcuni contratti per creare uno zoccolo duro di atleti che hanno un senso di appartenenza verso questa maglia".

Se dovesse arrivare un'offerta shock per qualche big. "Nel calcio di oggi di incedibili credo non si debba più parlare, perché oggi il destino è sempre più nella testa dei giocatori. In questo momento devo dire che tutti i giocatori tesserati con noi hanno espresso la volontà di proseguire anche perché siamo l'Inter, una delle migliori squadre d'Europa". 

Parole al miele per Inzaghi. "Intanto io ho avuto la fortuna di averlo avuto un anno alla Samp, non tutti se lo ricorderanno. Con Ausilio e Baccin, con cui condividiamo le scelte tecniche. Siamo andati dritti su Inzaghi. Ci fu l'avvicendamento con Conte, dovevamo agire creando un piccolo scompenso a Lotito che immaginava di poter continuare con lui. All'inizio ha pagato lo scotto, ma poi con intelligenza ha saputo gestire le pressioni. Spesso, nel mondo dello sport, si fa presto a catalogare fallimento quando si arriva secondi o terzi. Inzaghi ha sempre risposto a questi profili, non c'era l'esigenza di avvicendarlo dopo lo scudetto perso, il Milan fu più bravo di noi. Non si può sempre vincere".

Sull'importanza della finale di Champions della passata stagione persa con il Manchester City. "È servita assolutamente, abbiamo imparato che nello sport bisogna essere ambiziosi, non arroganti. Bisogna avere consapevolezza nei propri mezzi, ci siamo accorti che avremmo potuto fare meglio, ai punti forse meritavamo noi. Ci è servito come auto convinzione".

Il segreto del 20° scudetto. "La mia esperienza dice che c'è il 50% della componente sportiva e 50% di quella umana. Il campione è quello che concilia entrambe, ha grande senso di appartenenza e voglia di vincere".

Su chi lo ha sorpreso di più dei nuovi. "Thuram è quello che ci ha sorpreso di più. Ma tutti, gli altri li conoscevamo meglio, si sono rivelati all'altezza della situazione".

Sul rifinanziamento del debito. "È una cosa che non riguarda direttamente l'Inter ma la proprietà, sono sicuro che breve darà notizie ufficiali. Posso tranquillizzare tutti che Zhang ha confermato la volontà di proseguire, è una persona di qualità che ha capito come fare il presidente dando protezione ma lasciando lavorare. Credo a breve ci sarà una conclusione positiva".

Il podio degli scudetti di Marotta. "Quando vinci il primo scudetto è sempre qualcosa di particolare, non dimentico quello con Conte alla Juve, altrettanto il primo all'Inter. Anche quello vinto lunedì è speciale perché coincide con la seconda stella, un'impresa non da tutti. E' un orgoglio maggiore, ho vinto con due grandi allenatori". 

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INTER - Marotta: "Inzaghi non si discute, non ci sono incedibili ma vogliono rimanere tutti"

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24/04/2024 - 17:58

Parlando a margine della kermesse del Foglio allo stadio di San Siro, Beppe Marotta ha fatto il punto sul futuro. "La conduzione tecnica di Simone Inzaghi non si discute, discuteremo del contratto su indicazioni del presidente e non faremo rivoluzioni nella squadra all'insegna della sostenibilità ma con l'obiettivo di centrare altri successi - ha detto l'ad dell'Inter fresco di seconda stella - Mantenere l'attuale organico significherebbe mantenere un gruppo vincente e questo sarebbe già tanto, di conseguenza agiremo con alcuni acquisti che ufficiosamente abbiamo già fatto (Taremi e Zielinski,  ndr) per puntellare una squadra già molto forte". Sui rinnovi, in particolare quello di Lautaro Martinez: "Abbiamo ancora dei margini di miglioramento, per fare si che questa squadra mantenga quel ruolo da protagonista che gli è riconosciuto negli ultimi anni. Non abbiamo alcuna ansia di intervenire su giocatori in scadenza, con Ausilio e Baccin analizzeremo il parco giocatori che richiede il prolungamento di alcuni contratti per creare uno zoccolo duro di atleti che hanno un senso di appartenenza verso questa maglia".

Se dovesse arrivare un'offerta shock per qualche big. "Nel calcio di oggi di incedibili credo non si debba più parlare, perché oggi il destino è sempre più nella testa dei giocatori. In questo momento devo dire che tutti i giocatori tesserati con noi hanno espresso la volontà di proseguire anche perché siamo l'Inter, una delle migliori squadre d'Europa". 

Parole al miele per Inzaghi. "Intanto io ho avuto la fortuna di averlo avuto un anno alla Samp, non tutti se lo ricorderanno. Con Ausilio e Baccin, con cui condividiamo le scelte tecniche. Siamo andati dritti su Inzaghi. Ci fu l'avvicendamento con Conte, dovevamo agire creando un piccolo scompenso a Lotito che immaginava di poter continuare con lui. All'inizio ha pagato lo scotto, ma poi con intelligenza ha saputo gestire le pressioni. Spesso, nel mondo dello sport, si fa presto a catalogare fallimento quando si arriva secondi o terzi. Inzaghi ha sempre risposto a questi profili, non c'era l'esigenza di avvicendarlo dopo lo scudetto perso, il Milan fu più bravo di noi. Non si può sempre vincere".

Sull'importanza della finale di Champions della passata stagione persa con il Manchester City. "È servita assolutamente, abbiamo imparato che nello sport bisogna essere ambiziosi, non arroganti. Bisogna avere consapevolezza nei propri mezzi, ci siamo accorti che avremmo potuto fare meglio, ai punti forse meritavamo noi. Ci è servito come auto convinzione".

Il segreto del 20° scudetto. "La mia esperienza dice che c'è il 50% della componente sportiva e 50% di quella umana. Il campione è quello che concilia entrambe, ha grande senso di appartenenza e voglia di vincere".

Su chi lo ha sorpreso di più dei nuovi. "Thuram è quello che ci ha sorpreso di più. Ma tutti, gli altri li conoscevamo meglio, si sono rivelati all'altezza della situazione".

Sul rifinanziamento del debito. "È una cosa che non riguarda direttamente l'Inter ma la proprietà, sono sicuro che breve darà notizie ufficiali. Posso tranquillizzare tutti che Zhang ha confermato la volontà di proseguire, è una persona di qualità che ha capito come fare il presidente dando protezione ma lasciando lavorare. Credo a breve ci sarà una conclusione positiva".

Il podio degli scudetti di Marotta. "Quando vinci il primo scudetto è sempre qualcosa di particolare, non dimentico quello con Conte alla Juve, altrettanto il primo all'Inter. Anche quello vinto lunedì è speciale perché coincide con la seconda stella, un'impresa non da tutti. E' un orgoglio maggiore, ho vinto con due grandi allenatori". 

Fonte: Sport Mediaset