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ON AIR - Capuano: "Ultima giornata? Il Napoli ha vinto la battaglia in Lega con l'Inter"
22.05.2025 15:35 di Redazione

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto il giornalista di Radio 24 Giovanni Capuano: "Per me non esiste la Marotta League così come non esiste l’Aurelio league. Ci sono dirigenti che hanno più o meno esperienza e dirigenti che rivestono ruoli importanti nei palazzi istituzionali. Ho sempre trovato la descrizione sulla Marotta League discutibile e non sarò io a discutere della nascita Aurelio League poiché sarei incoerente. Dopo di che, è evidentemente che la scelta di far giocare la partita domani e di non farla giocare oggi vuol dire che la battaglia in Lega l’ha vinta il Napoli. L’Inter non avrebbe mai voluto allungarsi alla prossima settimana in vista della finale di Champions e avrebbe preferito giocare oggi anche per un eventuale posizionamento di una data per giocare lo spareggio, qualora si dovesse giocare. La sede designata per far giocare lo spareggio è quella dello Stadio San Siro poiché lo prevede il regolamento della Lega Serie A che richiama in un inciso le questione dell’ordine pubblico. Né la Lega né la Federazione possono farsi carico di cambiare e togliere all’Inter il fattore campo che si è guadagnata sul campo attraverso la differenza reti con il Napoli. Il Viminale, però, non ha grandissima voglia per il 5% in statistica di far giocare lo spareggio tra Inter e Napoli allo Stadio San Siro. Ovviamente, lo Stadio sarà diviso in due tra il pubblico partenopeo e quello interista con dei criteri diversi rispetto alle partite di campionato. Non sarà una partita giocata in casa dell’Inter. Dopo gli eventi del 2018 ci sono partite che hanno restrizioni gravissime e su cui ci sono dei divieti che si possono aggirare. Questo spareggio, qualora ci dovesse essere, potrebbe essere presumibilmente disputato allo Stadio Olimpico di Roma su cui sono presenti le stesse identiche criticità per i tifosi del Napoli che ci sono allo Stadio San Siro di Milano. È chiaro che qualora il Viminale si dovesse porre il problema di far giocare lo spareggio, prenderà le sue decisioni. Io credo che si andrà verso lo spostamento allo Stadio Olimpico di Roma ma deve essere chiaro che anche questa non rappresenta una soluzione ottimale dal punto della logica. Lo dicono i fatti, negli ultimi dieci anni in Italia la gestione dell’ordine pubblico intorno agli stadi è un dramma, a Roma a maggior ragione. La questione dello spareggio dovrà essere affrontata anche per il futuro. La norma è risibile per come è stata scritta due anni fa dalla federazione. Nessuna squadra può giocare lo spareggio con qualunque vantaggio che sia la differenza reti di un gol che una partita vinta in più negli scontri diretti. Lo spareggio si deve giocare in un campo terzo che viene stabilito da una gerarchia di campi terzi che possono ospitare una finale di Champions e che evitino che ci siano squadre di quella città, così non ci saranno problemi. La Federazione ha scritto una norma che non è applicabile. La norma andrebbe cambiata poiché scritta così è demenziale. Qualora si decidesse di spostare lo spareggio dallo Stadio San Siro allo Stadio Olimpico di Roma comprenderei se qualche tifoso interista non la prendesse bene poiché Roma non è molto meglio di Milano dal punto di vista dell’ordine pubblico. Il silenzio stampa di domenica sera di Simone Inzaghi è una scelta prettamente difensiva ma non tanto per paura delle squalifiche o di ripercussioni. Il problema è che l’Inter ha riperso nella maniera più dolorosa possibile e adrenalica una cosa che aveva già perso prima. L’Inter era in una fase di preparazione per la finale di Champions League, mettendo l’anima in pace sullo scudetto, invece è stata costretta a tornare sul pezzo. L’Inter aveva bisogno di metabolizzare il più possibile quello che era accaduto. La questione arbitrale, invece, non è relativa ad Inter e Lazio. Chiffi ha arbitrato una buona partita. La rabbia dei tifosi e dei giocatori interisti era legato alla mancata assegnazione del calcio di rigore sul fallo di Bisseck al termine di Inter-Roma. Quello è stato un chiaro ed evidente errore oggettivo e lo ha detto anche l’AIA, ma non si può legare l’esito di un campionato ad un singolo errore, perciò sono convinto che domani Marotta metterà tutto apposto nel pre-partita. La storia di questa stagione non è legata alle questioni arbitrali. Chi soffiava sul fuoco della Marotta League faceva una cosa profondamente sbagliata. Gli episodi di domenica sera sono stati l’accumulo di tensioni, di adrenalina e di delusione tale per cui non credo sia stato sbagliato gestirla in maniera diversa".

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ON AIR - Capuano: "Ultima giornata? Il Napoli ha vinto la battaglia in Lega con l'Inter"

di Napoli Magazine

22/05/2025 - 15:35

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto il giornalista di Radio 24 Giovanni Capuano: "Per me non esiste la Marotta League così come non esiste l’Aurelio league. Ci sono dirigenti che hanno più o meno esperienza e dirigenti che rivestono ruoli importanti nei palazzi istituzionali. Ho sempre trovato la descrizione sulla Marotta League discutibile e non sarò io a discutere della nascita Aurelio League poiché sarei incoerente. Dopo di che, è evidentemente che la scelta di far giocare la partita domani e di non farla giocare oggi vuol dire che la battaglia in Lega l’ha vinta il Napoli. L’Inter non avrebbe mai voluto allungarsi alla prossima settimana in vista della finale di Champions e avrebbe preferito giocare oggi anche per un eventuale posizionamento di una data per giocare lo spareggio, qualora si dovesse giocare. La sede designata per far giocare lo spareggio è quella dello Stadio San Siro poiché lo prevede il regolamento della Lega Serie A che richiama in un inciso le questione dell’ordine pubblico. Né la Lega né la Federazione possono farsi carico di cambiare e togliere all’Inter il fattore campo che si è guadagnata sul campo attraverso la differenza reti con il Napoli. Il Viminale, però, non ha grandissima voglia per il 5% in statistica di far giocare lo spareggio tra Inter e Napoli allo Stadio San Siro. Ovviamente, lo Stadio sarà diviso in due tra il pubblico partenopeo e quello interista con dei criteri diversi rispetto alle partite di campionato. Non sarà una partita giocata in casa dell’Inter. Dopo gli eventi del 2018 ci sono partite che hanno restrizioni gravissime e su cui ci sono dei divieti che si possono aggirare. Questo spareggio, qualora ci dovesse essere, potrebbe essere presumibilmente disputato allo Stadio Olimpico di Roma su cui sono presenti le stesse identiche criticità per i tifosi del Napoli che ci sono allo Stadio San Siro di Milano. È chiaro che qualora il Viminale si dovesse porre il problema di far giocare lo spareggio, prenderà le sue decisioni. Io credo che si andrà verso lo spostamento allo Stadio Olimpico di Roma ma deve essere chiaro che anche questa non rappresenta una soluzione ottimale dal punto della logica. Lo dicono i fatti, negli ultimi dieci anni in Italia la gestione dell’ordine pubblico intorno agli stadi è un dramma, a Roma a maggior ragione. La questione dello spareggio dovrà essere affrontata anche per il futuro. La norma è risibile per come è stata scritta due anni fa dalla federazione. Nessuna squadra può giocare lo spareggio con qualunque vantaggio che sia la differenza reti di un gol che una partita vinta in più negli scontri diretti. Lo spareggio si deve giocare in un campo terzo che viene stabilito da una gerarchia di campi terzi che possono ospitare una finale di Champions e che evitino che ci siano squadre di quella città, così non ci saranno problemi. La Federazione ha scritto una norma che non è applicabile. La norma andrebbe cambiata poiché scritta così è demenziale. Qualora si decidesse di spostare lo spareggio dallo Stadio San Siro allo Stadio Olimpico di Roma comprenderei se qualche tifoso interista non la prendesse bene poiché Roma non è molto meglio di Milano dal punto di vista dell’ordine pubblico. Il silenzio stampa di domenica sera di Simone Inzaghi è una scelta prettamente difensiva ma non tanto per paura delle squalifiche o di ripercussioni. Il problema è che l’Inter ha riperso nella maniera più dolorosa possibile e adrenalica una cosa che aveva già perso prima. L’Inter era in una fase di preparazione per la finale di Champions League, mettendo l’anima in pace sullo scudetto, invece è stata costretta a tornare sul pezzo. L’Inter aveva bisogno di metabolizzare il più possibile quello che era accaduto. La questione arbitrale, invece, non è relativa ad Inter e Lazio. Chiffi ha arbitrato una buona partita. La rabbia dei tifosi e dei giocatori interisti era legato alla mancata assegnazione del calcio di rigore sul fallo di Bisseck al termine di Inter-Roma. Quello è stato un chiaro ed evidente errore oggettivo e lo ha detto anche l’AIA, ma non si può legare l’esito di un campionato ad un singolo errore, perciò sono convinto che domani Marotta metterà tutto apposto nel pre-partita. La storia di questa stagione non è legata alle questioni arbitrali. Chi soffiava sul fuoco della Marotta League faceva una cosa profondamente sbagliata. Gli episodi di domenica sera sono stati l’accumulo di tensioni, di adrenalina e di delusione tale per cui non credo sia stato sbagliato gestirla in maniera diversa".