NAPOLI - Claudio Cesare Prandelli, ex allenatore, tra le altre, di Genoa e Fiorentina, ed ex c.t. della nazionale italiana, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino in merito alla situazione in casa Napoli: "E adesso ci pensino i giocatori a guardarsi in faccia e uscire allo scoperto: tocca a loro prendersi le responsabilità del momento, non hanno alibi. Non ne hanno mai avuti ma adesso non ne hanno neppure mezzo. Per uscire fuori serve la loro reazione. Quando prendi gol quasi all'ultimo secondo è il segnale che qualcosa si è rotto dentro di te. Perché in pieno recupero le grandi squadre i gol li fanno, non li possono prendere come ha fatto il Napoli. Il Napoli paga la vecchia maledizione che dice che solo Inter, Juve e Milan possono aprire dei cicli vincenti? Non è possibile. Al di là dell’aspetto tecnico, quello che è stato sperperato quest’anno è un patrimonio di entusiasmo che non ha eguali in giro per il mondo. Le immagini della città tutta colorata di azzurro, le scene di festa, hanno spinto migliaia di persone a recarsi in visita al centro storico per godersi quell’atmosfera magica che solo a Napoli si è potuta respirare dopo uno scudetto. E nessuno immaginava fosse possibile cancellare tutto così velocemente. Caduta libera? A picco. E senza precedenti in questa dimensione a mia memoria. Chiudo gli occhi e ancora ho a mente la squadra di Luciano che aveva uomini che giocavano con ambizione, convinzione, generosità, passione. E mi chiedo, che fine abbia fatto. È svanito tutto in un lampo.C’è una grande occasione per rialzare la testa ed è la gara chiave di Barcellona: approdare ai quarti di Champions può tramutare questa annata in qualcosa inaspettatamente positiva. Non è facile andare a vincere lì, ma è nelle potenzialità e nelle corde di una squadra che ha dominato, con un gioco spettacolare ed equilibrato fino a 10 mesi fa".
di Napoli Magazine
27/02/2024 - 08:54
NAPOLI - Claudio Cesare Prandelli, ex allenatore, tra le altre, di Genoa e Fiorentina, ed ex c.t. della nazionale italiana, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino in merito alla situazione in casa Napoli: "E adesso ci pensino i giocatori a guardarsi in faccia e uscire allo scoperto: tocca a loro prendersi le responsabilità del momento, non hanno alibi. Non ne hanno mai avuti ma adesso non ne hanno neppure mezzo. Per uscire fuori serve la loro reazione. Quando prendi gol quasi all'ultimo secondo è il segnale che qualcosa si è rotto dentro di te. Perché in pieno recupero le grandi squadre i gol li fanno, non li possono prendere come ha fatto il Napoli. Il Napoli paga la vecchia maledizione che dice che solo Inter, Juve e Milan possono aprire dei cicli vincenti? Non è possibile. Al di là dell’aspetto tecnico, quello che è stato sperperato quest’anno è un patrimonio di entusiasmo che non ha eguali in giro per il mondo. Le immagini della città tutta colorata di azzurro, le scene di festa, hanno spinto migliaia di persone a recarsi in visita al centro storico per godersi quell’atmosfera magica che solo a Napoli si è potuta respirare dopo uno scudetto. E nessuno immaginava fosse possibile cancellare tutto così velocemente. Caduta libera? A picco. E senza precedenti in questa dimensione a mia memoria. Chiudo gli occhi e ancora ho a mente la squadra di Luciano che aveva uomini che giocavano con ambizione, convinzione, generosità, passione. E mi chiedo, che fine abbia fatto. È svanito tutto in un lampo.C’è una grande occasione per rialzare la testa ed è la gara chiave di Barcellona: approdare ai quarti di Champions può tramutare questa annata in qualcosa inaspettatamente positiva. Non è facile andare a vincere lì, ma è nelle potenzialità e nelle corde di una squadra che ha dominato, con un gioco spettacolare ed equilibrato fino a 10 mesi fa".