A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Angelo Pagotto, allenatore ed ex portiere di Napoli e Milan. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Come ha visto le prestazioni di Napoli e Milan nell’ultima giornata di campionato?
“Le ho viste entrambe un po’ stanche, ma in questo periodo della stagione ci può stare. Le squadre stanno centellinando le energie e si nota una certa difficoltà generale. Ora c’è la sosta e questo può aiutare a recuperare un po’ di brillantezza. Credo che da gennaio in poi qualcosa cambierà".
Vanja Milinkovic-Savic, protagonista di varie ottime prestazioni, nelle ultime gare non è sembrato brillantissimo. Come giudica questa fase?
“Io penso che sia un momento di difficoltà di tutta la squadra, non solo del portiere. Ho rivisto i gol e in alcune situazioni Milinkovic-Savic fa delle scelte che normalmente non fa, ma quando le cose non vanno bene anche i dettagli girano storti. Poi è chiaro, il portiere paga sempre più degli altri: l’attaccante sbaglia un gol e può rimediare, il portiere sbaglia un movimento e prende gol. Però io non parlerei di errori esclusivamente suoi, quanto piuttosto di errori di reparto".
Il ruolo del portiere è sempre sotto una pressione diversa rispetto agli altri, è inevitabile?
“Sì, assolutamente. È un ruolo particolare, a volte fai tutto bene e non prendi gol, altre volte basta una piccola sbavatura e vieni giudicato per quella. Ma ripeto, in questo caso vedo più una difficoltà collettiva che una responsabilità individuale del portiere".
Per lei, Meret rappresenta comunque una garanzia per il Napoli oppure servirebbe qualcosa di diverso?
“Milinkovic e Meret, per caratteristiche, si completano, ma io preferisco Alex. Secondo me Meret è una garanzia. È un portiere italiano che ha fatto un percorso importante, ha giocato in una piazza complicata come Napoli e ha vinto tanto. Non è semplice restare a certi livelli per anni sotto quella pressione. Io sono molto legato alla tecnica e Meret, tecnicamente, è un portiere di alto livello. Ha dimostrato di poter essere il portiere del Napoli ancora per diversi anni".
La permanenza di Meret può essere legata anche al futuro di Conte sulla panchina del Napoli?
“Penso che dipenda molto dal rapporto con l’allenatore. Finché entrambi i portieri erano disponibili, la competizione era sana e le prestazioni erano ottime. Quando manca uno dei due, inevitabilmente qualcosa cambia. Ma una società come il Napoli deve avere due portieri forti, perché si gioca su più competizioni. Il secondo portiere deve essere quasi allo stesso livello del primo, altrimenti non puoi permetterti rotazioni. A certi livelli servono due portieri affidabili, anche con caratteristiche diverse, da utilizzare in base alla partita".
di Redazione
16/12/2025 - 11:54
A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Angelo Pagotto, allenatore ed ex portiere di Napoli e Milan. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Come ha visto le prestazioni di Napoli e Milan nell’ultima giornata di campionato?
“Le ho viste entrambe un po’ stanche, ma in questo periodo della stagione ci può stare. Le squadre stanno centellinando le energie e si nota una certa difficoltà generale. Ora c’è la sosta e questo può aiutare a recuperare un po’ di brillantezza. Credo che da gennaio in poi qualcosa cambierà".
Vanja Milinkovic-Savic, protagonista di varie ottime prestazioni, nelle ultime gare non è sembrato brillantissimo. Come giudica questa fase?
“Io penso che sia un momento di difficoltà di tutta la squadra, non solo del portiere. Ho rivisto i gol e in alcune situazioni Milinkovic-Savic fa delle scelte che normalmente non fa, ma quando le cose non vanno bene anche i dettagli girano storti. Poi è chiaro, il portiere paga sempre più degli altri: l’attaccante sbaglia un gol e può rimediare, il portiere sbaglia un movimento e prende gol. Però io non parlerei di errori esclusivamente suoi, quanto piuttosto di errori di reparto".
Il ruolo del portiere è sempre sotto una pressione diversa rispetto agli altri, è inevitabile?
“Sì, assolutamente. È un ruolo particolare, a volte fai tutto bene e non prendi gol, altre volte basta una piccola sbavatura e vieni giudicato per quella. Ma ripeto, in questo caso vedo più una difficoltà collettiva che una responsabilità individuale del portiere".
Per lei, Meret rappresenta comunque una garanzia per il Napoli oppure servirebbe qualcosa di diverso?
“Milinkovic e Meret, per caratteristiche, si completano, ma io preferisco Alex. Secondo me Meret è una garanzia. È un portiere italiano che ha fatto un percorso importante, ha giocato in una piazza complicata come Napoli e ha vinto tanto. Non è semplice restare a certi livelli per anni sotto quella pressione. Io sono molto legato alla tecnica e Meret, tecnicamente, è un portiere di alto livello. Ha dimostrato di poter essere il portiere del Napoli ancora per diversi anni".
La permanenza di Meret può essere legata anche al futuro di Conte sulla panchina del Napoli?
“Penso che dipenda molto dal rapporto con l’allenatore. Finché entrambi i portieri erano disponibili, la competizione era sana e le prestazioni erano ottime. Quando manca uno dei due, inevitabilmente qualcosa cambia. Ma una società come il Napoli deve avere due portieri forti, perché si gioca su più competizioni. Il secondo portiere deve essere quasi allo stesso livello del primo, altrimenti non puoi permetterti rotazioni. A certi livelli servono due portieri affidabili, anche con caratteristiche diverse, da utilizzare in base alla partita".