Il Corriere dello Sport effettua un parallelismo tra l'Inter di Inzaghi coinvolta nella lotta scudetto con il Napoli nella passata stagione e quella attuale di Chivu, che vede i nerazzurri e i partenopei in ruoli invertiti: "Il mondo Inter e soprattutto Simone Inzaghi rimasero schiacciati da quella guerra di nervi. E finirono per crollare. In Italia e in Europa. Quell’Inter sprecò più match point nel corso della stagione. Uno anche a Napoli nella partita di ritorno. Ora sono loro i campioni d’Italia. Sono loro, nonostante gli sforzi dialettici di Conte, a essere considerati i favoriti del campionato e ad aver condotto una campagna acquisti che è stata salutata con più rulli di tamburi. In fin dei conti è stato lo stesso allenatore, l’altra sera, a certificare la sconfitta sul piano comunicativo. Ha ammesso che il concetto del grande mercato e del Napoli favorito è passato, magari anche perché alimentato ad arte (questo è il suo pensiero). Va da sé che quando vinci lo scudetto, compri De Bruyne, e poi porti a casa Hojlund per sostituire Lukaku infortunato, oltre a tanti altri acquisti, è fisiologico dover sopportare il peso del primo della classe. Ovviamente questo significa che non hai più nulla della spensieratezza dell’underdog. I ruoli si sono invertiti".
di Redazione
25/10/2025 - 14:50
Il Corriere dello Sport effettua un parallelismo tra l'Inter di Inzaghi coinvolta nella lotta scudetto con il Napoli nella passata stagione e quella attuale di Chivu, che vede i nerazzurri e i partenopei in ruoli invertiti: "Il mondo Inter e soprattutto Simone Inzaghi rimasero schiacciati da quella guerra di nervi. E finirono per crollare. In Italia e in Europa. Quell’Inter sprecò più match point nel corso della stagione. Uno anche a Napoli nella partita di ritorno. Ora sono loro i campioni d’Italia. Sono loro, nonostante gli sforzi dialettici di Conte, a essere considerati i favoriti del campionato e ad aver condotto una campagna acquisti che è stata salutata con più rulli di tamburi. In fin dei conti è stato lo stesso allenatore, l’altra sera, a certificare la sconfitta sul piano comunicativo. Ha ammesso che il concetto del grande mercato e del Napoli favorito è passato, magari anche perché alimentato ad arte (questo è il suo pensiero). Va da sé che quando vinci lo scudetto, compri De Bruyne, e poi porti a casa Hojlund per sostituire Lukaku infortunato, oltre a tanti altri acquisti, è fisiologico dover sopportare il peso del primo della classe. Ovviamente questo significa che non hai più nulla della spensieratezza dell’underdog. I ruoli si sono invertiti".