Antonio Corbo, giornalista, analizza Udinese-Napoli nel suo editoriale per La Repubblica. "Un allenatore in confusione dopo i continui chiaroscuri", scrive nel titolo il noto editorialista. "Lo dimostrano i suoi tentativi frenetici di varianti in partita, ma ancora di più le stentate conferenze per convincere che 'sapevamo tutto' - spiega -. che 'i giocatori hanno dato tutto e tutto daranno appena possibile' quindi che non è successo niente. Davvero? Neanche uno degli allenatori più titolati d’Europa sa raccontare come mai con tre vittorie la squadra si sia ripresa subito dopo la rottura interna di Bologna.Ed ancora: come abbia battuto e umiliato sia Juve che Spalletti, esaltando nuovo modulo e l’improvvisa scoperta di Neres e Lang esterni. Tutto e nulla, gioco e notte, vittorie e sconfitte in un folle alternarsi: perché? Gli interrogativi rimangono irrisolti. La prima opinione lascia perplessi: non basta pensare che Conte abbia il pregio di mitigare gli insuccessi con frasi standard e voce dolente, ma anche il limite di non saperli evitare".
di Redazione
15/12/2025 - 17:26
Antonio Corbo, giornalista, analizza Udinese-Napoli nel suo editoriale per La Repubblica. "Un allenatore in confusione dopo i continui chiaroscuri", scrive nel titolo il noto editorialista. "Lo dimostrano i suoi tentativi frenetici di varianti in partita, ma ancora di più le stentate conferenze per convincere che 'sapevamo tutto' - spiega -. che 'i giocatori hanno dato tutto e tutto daranno appena possibile' quindi che non è successo niente. Davvero? Neanche uno degli allenatori più titolati d’Europa sa raccontare come mai con tre vittorie la squadra si sia ripresa subito dopo la rottura interna di Bologna.Ed ancora: come abbia battuto e umiliato sia Juve che Spalletti, esaltando nuovo modulo e l’improvvisa scoperta di Neres e Lang esterni. Tutto e nulla, gioco e notte, vittorie e sconfitte in un folle alternarsi: perché? Gli interrogativi rimangono irrisolti. La prima opinione lascia perplessi: non basta pensare che Conte abbia il pregio di mitigare gli insuccessi con frasi standard e voce dolente, ma anche il limite di non saperli evitare".