Una stagione giocata fino in fondo in tutte le competizioni. È da questa consapevolezza che l’Inter deve ripartire secondo Maurizio Ganz, ex attaccante nerazzurro e oggi osservatore attento del calcio italiano. Ganz traccia una fotografia lucida del momento Inter: “Quando fai una stagione così e arrivi fino alla fine sei a un passo dalla storia. Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno e il Paris Saint-Germain si è dimostrato una squadra meravigliosa, allenata in modo spettacolare”, spiega a margine del FIP Silver Mediolanum Padel Cup di Treviso, dove oggi ha giocato una partita speciale di padel con Christian Panucci, Roberto Donadoni e German Denis. “Ripartire con Chivu in panchina significa puntare su un allenatore giovane e con nuove idee. Qualche giocatore andrà via perché magari non 'sente' più il progetto, ed è giusto che vada. Sarà una nuova grande sfida per l’Inter”.
Il punto fermo della squadra resta Lautaro Martinez, simbolo e capitano di un gruppo che ha bisogno di trovare nuove motivazioni: “Sicuramente sarà il trascinatore – conferma Ganz – Ma si sa che quando arriva un nuovo allenatore conta quanto i giocatori si metteranno a disposizione”. Quanto al mercato, Ganz invita a non dimenticare il valore della rosa attuale: “In attacco l’Inter ha due giocatori straordinari, con Thuram forma una delle migliori coppie in Europa. Calhanoglu ha fatto cose importanti, anche se forse siamo alla fine di un ciclo. Toccherà a Chivu e alla dirigenza capire dove intervenire, ma la base è già buona”.
Lo sguardo si allarga poi al calcio italiano e al quasi zero assoluto di bomber italiani nella classifica cannonieri: “È molto semplice: il 70% dei giocatori sono stranieri – sottolinea – Soprattutto davanti si crede poco nei talenti italiani. Una volta c’erano concorrenza e qualità altissime. Adesso è più difficile farli crescere”. Una crisi che affonda le radici anche in un cambiamento preciso: “La legge Bosman ha peggiorato il calcio italiano, sotto l’aspetto della crescita dei nostri giovani. È vero che ci ha guadagnato l’aspetto economico, ma da lì il livello tecnico si è impoverito. Guardando le immagini delle squadre di vent’anni fa, facevamo cose che oggi non si vedono più”.
Con un po’ di nostalgia, Ganz ricorda le partite del passato e i grandi campioni di un’epoca diversa: “A Operazione Nostalgia a Parma, il mese scorso, c’erano 40 giocatori che sono stati dei fenomeni e tra le tante giocate pazzesche Totti ha fatto un gol da centrocampo da togliere il fiato. Una volta ogni squadra ne aveva otto o dieci di questi talenti. Oggi se ne trovi due o tre è già tanto. E infatti la classifica cambia in base a quei pochi che fanno la differenza”.
di Napoli Magazine
06/07/2025 - 15:45
Una stagione giocata fino in fondo in tutte le competizioni. È da questa consapevolezza che l’Inter deve ripartire secondo Maurizio Ganz, ex attaccante nerazzurro e oggi osservatore attento del calcio italiano. Ganz traccia una fotografia lucida del momento Inter: “Quando fai una stagione così e arrivi fino alla fine sei a un passo dalla storia. Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno e il Paris Saint-Germain si è dimostrato una squadra meravigliosa, allenata in modo spettacolare”, spiega a margine del FIP Silver Mediolanum Padel Cup di Treviso, dove oggi ha giocato una partita speciale di padel con Christian Panucci, Roberto Donadoni e German Denis. “Ripartire con Chivu in panchina significa puntare su un allenatore giovane e con nuove idee. Qualche giocatore andrà via perché magari non 'sente' più il progetto, ed è giusto che vada. Sarà una nuova grande sfida per l’Inter”.
Il punto fermo della squadra resta Lautaro Martinez, simbolo e capitano di un gruppo che ha bisogno di trovare nuove motivazioni: “Sicuramente sarà il trascinatore – conferma Ganz – Ma si sa che quando arriva un nuovo allenatore conta quanto i giocatori si metteranno a disposizione”. Quanto al mercato, Ganz invita a non dimenticare il valore della rosa attuale: “In attacco l’Inter ha due giocatori straordinari, con Thuram forma una delle migliori coppie in Europa. Calhanoglu ha fatto cose importanti, anche se forse siamo alla fine di un ciclo. Toccherà a Chivu e alla dirigenza capire dove intervenire, ma la base è già buona”.
Lo sguardo si allarga poi al calcio italiano e al quasi zero assoluto di bomber italiani nella classifica cannonieri: “È molto semplice: il 70% dei giocatori sono stranieri – sottolinea – Soprattutto davanti si crede poco nei talenti italiani. Una volta c’erano concorrenza e qualità altissime. Adesso è più difficile farli crescere”. Una crisi che affonda le radici anche in un cambiamento preciso: “La legge Bosman ha peggiorato il calcio italiano, sotto l’aspetto della crescita dei nostri giovani. È vero che ci ha guadagnato l’aspetto economico, ma da lì il livello tecnico si è impoverito. Guardando le immagini delle squadre di vent’anni fa, facevamo cose che oggi non si vedono più”.
Con un po’ di nostalgia, Ganz ricorda le partite del passato e i grandi campioni di un’epoca diversa: “A Operazione Nostalgia a Parma, il mese scorso, c’erano 40 giocatori che sono stati dei fenomeni e tra le tante giocate pazzesche Totti ha fatto un gol da centrocampo da togliere il fiato. Una volta ogni squadra ne aveva otto o dieci di questi talenti. Oggi se ne trovi due o tre è già tanto. E infatti la classifica cambia in base a quei pochi che fanno la differenza”.