Inter e Napoli si presentano al big match di sabato sera, un vero e proprio scontro scudetto che arriva in scia alla sfida che aveva deciso il campionato scorso, con umori diametralmente opposti visto il poker dei nerazzurri sul campo dell'Union SG e le sei reti subite dagli azzurri a Eindhoven. Partita da prendere con le pinze per entrambe le squadre, comunque, visto che i campioni in carica avranno sicuramente voglia di cancellare la sconfitta europea ma dovranno capire che scorie ha lasciato nelle teste dei giocatori mentre i nerazzurri stanno sicuramente meglio ma, dopo aver confermato l'attitudine offensiva e sistemato pure la difesa, devono confermare di aver svoltato negli scontri diretti che furono il tallone d'Achille della scorsa stagione.
L'anno scorso, l'Inter ha affrontato il Napoli in due occasioni, entrambe terminate con un pareggio che ha lasciato l'amaro in bocca ai nerazzurri.
Nel primo match, del 10 novembre, i nerazzurri, colpiti da McTominay, avevano recuperato con Calhanoglu sprecando però dal dischetto, sempre protagonista il turco, il rigore del possibile sorpasso. Nel ritorno, la beffa era stata forse ancora più crudele: l'Inter, in vantaggio con Dimarco, sembrava poter portare a casa la vittoria nonostante il pressing del Napoli ma Billing, a tre minuti dalla fine, aveva gelato Simone Inzaghi.
Questi due risultati, al netto delle altre chance sprecate (su tutte ovviamente il successo casalingo contro la Lazio sfumato nell'extratime nella penultima giornata), hanno contribuito in modo decisivo alla perdita dello scudetto, arrivata per un solo punto. In un campionato dove ogni dettaglio conta, questi scontri diretti avevano evidenziato le fragilità nerazzurre contro una squadra organizzata e resiliente come quella azzurra.
Oggi l'Inter veleggia a sette vittorie di fila, contando Serie A e Champions, il prossimo compito della gestione Chivu sarà proprio quello di capire se lo scoglio degli scontri diretti non sarà più un peso sulle spalle dei giocatori. Napoli a parte, l'anno scorso non era arrivata neppure una vittoria contro il Milan e contro la Juve per esempio. Quest'anno siamo ancora in attesa di risposte perché se la sconfitta contro i bianconeri in un pirotecnico 3-4 aveva lasciato l'amaro in bocca e diversi rimpianti, l'1-0 contro la Roma ha portato nuove speranze senza dimenticare però che i giallorossi nella ripresa avevano avuto diverse chance per pareggiare.
Ora arriva il Napoli, 15 punti come i nerazzurri, per testare a che punto è l'Inter anche sotto il profilo psicologico. Paradossalmente sono i nerazzurri ad avere più da perdere visto l'ottimo momento di forma ma sarà pure l'occasione per far vedere che la stagione scorsa è definitivamente archiviata.
di Redazione
23/10/2025 - 15:40
Inter e Napoli si presentano al big match di sabato sera, un vero e proprio scontro scudetto che arriva in scia alla sfida che aveva deciso il campionato scorso, con umori diametralmente opposti visto il poker dei nerazzurri sul campo dell'Union SG e le sei reti subite dagli azzurri a Eindhoven. Partita da prendere con le pinze per entrambe le squadre, comunque, visto che i campioni in carica avranno sicuramente voglia di cancellare la sconfitta europea ma dovranno capire che scorie ha lasciato nelle teste dei giocatori mentre i nerazzurri stanno sicuramente meglio ma, dopo aver confermato l'attitudine offensiva e sistemato pure la difesa, devono confermare di aver svoltato negli scontri diretti che furono il tallone d'Achille della scorsa stagione.
L'anno scorso, l'Inter ha affrontato il Napoli in due occasioni, entrambe terminate con un pareggio che ha lasciato l'amaro in bocca ai nerazzurri.
Nel primo match, del 10 novembre, i nerazzurri, colpiti da McTominay, avevano recuperato con Calhanoglu sprecando però dal dischetto, sempre protagonista il turco, il rigore del possibile sorpasso. Nel ritorno, la beffa era stata forse ancora più crudele: l'Inter, in vantaggio con Dimarco, sembrava poter portare a casa la vittoria nonostante il pressing del Napoli ma Billing, a tre minuti dalla fine, aveva gelato Simone Inzaghi.
Questi due risultati, al netto delle altre chance sprecate (su tutte ovviamente il successo casalingo contro la Lazio sfumato nell'extratime nella penultima giornata), hanno contribuito in modo decisivo alla perdita dello scudetto, arrivata per un solo punto. In un campionato dove ogni dettaglio conta, questi scontri diretti avevano evidenziato le fragilità nerazzurre contro una squadra organizzata e resiliente come quella azzurra.
Oggi l'Inter veleggia a sette vittorie di fila, contando Serie A e Champions, il prossimo compito della gestione Chivu sarà proprio quello di capire se lo scoglio degli scontri diretti non sarà più un peso sulle spalle dei giocatori. Napoli a parte, l'anno scorso non era arrivata neppure una vittoria contro il Milan e contro la Juve per esempio. Quest'anno siamo ancora in attesa di risposte perché se la sconfitta contro i bianconeri in un pirotecnico 3-4 aveva lasciato l'amaro in bocca e diversi rimpianti, l'1-0 contro la Roma ha portato nuove speranze senza dimenticare però che i giallorossi nella ripresa avevano avuto diverse chance per pareggiare.
Ora arriva il Napoli, 15 punti come i nerazzurri, per testare a che punto è l'Inter anche sotto il profilo psicologico. Paradossalmente sono i nerazzurri ad avere più da perdere visto l'ottimo momento di forma ma sarà pure l'occasione per far vedere che la stagione scorsa è definitivamente archiviata.