Calcio
NEWS - Inter, il TAS respinge l'appello dello Sporting Lisbona sul caso Joao Mario
02.05.2025 22:19 di Redazione

Un "no" che vale 30 milioni risparmiati: il Tribunale Arbitrale per lo Sport ha respinto l'appello dello Sporting Lisbona che chiedeva 30 milioni all'Inter per il trasferimento di Joao Mario al Benfica. Come riporta Sport Mediaset, la storia di Joao Mario all'Inter inizia a fine estate 2016: il portoghese, reduce da un Europeo giocato da protagonista, viene strappato allo Sporting Lisbona con un assegno da 44 milioni di euro. Inisieme a Gabigol, al secolo Gabriel Barbosa, è il grande colpo del primo mercato dell'Inter di Suning. L'avventura dell'esterno offensivo in nerazzurro però, non andrà come sperato: prestazioni scadenti e un'intensità dioscutibile lo portano a prendere i fischi di San Siro. L'Inter allora prova a mandarlo a giocare altrove per fargli ritrovare fiducia. Dopo una serie infinita di prestiti (West Ham, Lokomotiv Mosca e un ritorno allo Sporting), i nerazzurri rescindono il contratto di Joao Mario che, una volta svincolato, si accorda con il Benfica. A quel punto lo Sporting Lisbona chiede ai nerazzurri di pagare una penale da 30 milioni presente nell'accordo che portò il portoghese a Milano: l'Inter non poteva vendere il calciatore a un'altra squadra portoghese. Lo Sporting, subito dopo il trasferimento di Joao Mario al Benfica, si è rivolto alla Fifa per richiedere il suo risarcimento. La Federazione internazionale però rigettò la richiesta, non attribuendo responsabilità ai nerazzurri per il trasferimento agli storici rivali. Non contenti, i portoghesi dopo il "no" dalla Fifa si sono appellati al Tas: il Tribunale Arbitrale per lo Sport però ha confermato quanto già deliberato. L'Inter così evita la beffa: oltre al danno di aver sborsato 44 milioni per un calciatore che non ha inciso, non sarà costretta a versarne altri 30. 

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NEWS - Inter, il TAS respinge l'appello dello Sporting Lisbona sul caso Joao Mario

di Napoli Magazine

02/05/2025 - 22:19

Un "no" che vale 30 milioni risparmiati: il Tribunale Arbitrale per lo Sport ha respinto l'appello dello Sporting Lisbona che chiedeva 30 milioni all'Inter per il trasferimento di Joao Mario al Benfica. Come riporta Sport Mediaset, la storia di Joao Mario all'Inter inizia a fine estate 2016: il portoghese, reduce da un Europeo giocato da protagonista, viene strappato allo Sporting Lisbona con un assegno da 44 milioni di euro. Inisieme a Gabigol, al secolo Gabriel Barbosa, è il grande colpo del primo mercato dell'Inter di Suning. L'avventura dell'esterno offensivo in nerazzurro però, non andrà come sperato: prestazioni scadenti e un'intensità dioscutibile lo portano a prendere i fischi di San Siro. L'Inter allora prova a mandarlo a giocare altrove per fargli ritrovare fiducia. Dopo una serie infinita di prestiti (West Ham, Lokomotiv Mosca e un ritorno allo Sporting), i nerazzurri rescindono il contratto di Joao Mario che, una volta svincolato, si accorda con il Benfica. A quel punto lo Sporting Lisbona chiede ai nerazzurri di pagare una penale da 30 milioni presente nell'accordo che portò il portoghese a Milano: l'Inter non poteva vendere il calciatore a un'altra squadra portoghese. Lo Sporting, subito dopo il trasferimento di Joao Mario al Benfica, si è rivolto alla Fifa per richiedere il suo risarcimento. La Federazione internazionale però rigettò la richiesta, non attribuendo responsabilità ai nerazzurri per il trasferimento agli storici rivali. Non contenti, i portoghesi dopo il "no" dalla Fifa si sono appellati al Tas: il Tribunale Arbitrale per lo Sport però ha confermato quanto già deliberato. L'Inter così evita la beffa: oltre al danno di aver sborsato 44 milioni per un calciatore che non ha inciso, non sarà costretta a versarne altri 30.